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Insegnare la consapevolezza ai bambini

“Vivere nel mondo senza avere consapevolezza del suo significato è come vagabondare in una immensa biblioteca senza neppure toccare un libro” –Dan Brown

Oggi la vita è una corsa continua. Siamo così impegnati, stressati e stanchi che non sempre riusciamo a fermarci un attimo e prendere piena coscienza delle nostre azioni. Spesso abbiamo difficoltà a concentrarci sul presente; o pensiamo a ciò che abbiamo fatto e nel modo in cui avremmo potuto farlo meglio; oppure ci preoccupiamo del futuro e delle decisioni che prenderemo domani.

“ Non è quello che hai fatto nella tua vita passata a influenzare il presente, ma è ciò che fai nel presente che redimerà il passato e logicamente cambierà il futuro” Paulo Coelho

Tutte le nostre azioni hanno sempre una conseguenza sia nella nostra vita che in quella degli altri. Capire ciò ci permette di aprirci al mondo. Educare i bambini ad essere consapevoli significa fare un passo verso un futuro migliore.

Che cos’è la consapevolezza?   

Il termine consapevolezza, letteralmente con-sapere, non indica semplicemente l’essere informati su qualcosa ma, significa avere cognizione e prendere coscienza di qualcosa.

“La consapevolezza è la capacità di essere presenti in quello che facciamo mentre lo stiamo facendo”

Questa modalità di conoscere il mondo non è una nozione che possiamo inculcare ai nostri bambini, in quanto è data dal proprio modo di rapportarsi al mondo.

La consapevolezza, inoltre, è strettamente correlata alla Responsabilità, ovvero all’abilità di saper rispondere a qualcuno, a se stessi, delle proprie azioni e delle conseguenze che ne derivano. In filosofia il concetto di responsabilità implica quello di libertà, nel senso che ciascuno può essere ritenuto responsabile delle proprie azioni se queste sono state compiute in base ad una libera scelta.

“Non gettare sugli altri la tua responsabilità. È questo che ti mantiene infelice. Assumiti la piena responsabilità. Ricorda sempre: Io sono responsabile della mia vita. Nessun altro è responsabile pertanto se sono infelice devo scrutare nella mia consapevolezza. Qualcosa in me non va, ecco perché creo infelicità! -Osho

Consapevolezza e mindfulness

Mindfulness è la traduzione in inglese della parola “sati”, in lingua pali, che significa “Attenzione consapevole”. In cinese la parola Mindfulness viene tradotta con l’ideogramma  ()  che è la combinazione di due caratteri diversi: la parte superiore indica il momento presente, la parte inferiore il cuore.  Il suo significato completo  è dunque vivere il momento presente con il cuore.  Nella pratica la mindfulness è un tipo di meditazione che riporta l’attenzione su qualcosa di specifico, un pensiero, un’emozione, un’azione, una sensazione. Essa porta dei benefici non soltanto agli adulti, ma anche ai bambini, in quanto attraverso di essa possono imparare ad essere consapevoli e responsabili della proprie azioni.


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Nel 2007 è stato fondato il programma Mindfulness in school per introdurre sperimentalmente tecniche di consapevolezza nelle scuole, diffuso largamente nel Regno Unito. Lo spirito del  programma è FERMATEVI E RIFLETTETE SU CIÒ CHE STATE PER FARE. AGITE MA CONSAPEVOLMENTE.

Bambini e consapevolezza


Possiamo considerare i bambini esperti nel saper vivere la vita momento per momento. Loro danno importanza a ciò che fanno. Non si perdono nel passato o nel futuro, ma restano concentrati sul presente. Il nostro compito dovrà essere quello di non far perdere loro questa attitudine e aiutarli nella riflessione, nella cognizione per far sì che crescano e diventino degli uomini consapevoli e responsabili. Non dimenticate che i bambini imparano ciò che vivono. Vi invitiamo  a leggere la  poesia che segue. Per noi è stata d’ispirazione, ci ha resi consapevoli delle  responsabilità che noi adulti abbiamo nella vita dei più piccoli.

I bambini imparano quello che vivono (Dorothy Law Nolte)

Se un bambino vive con le critiche, impara a condannare.
Se un bambino vive con l’ostilità, impara ad aggredire.
Se un bambino vive con il timore, impara ad essere apprensivo.
Se un bambino vive con la pietà, impara a commiserarsi.
Se un bambino vive con lo scherno, impara ad essere timido.
Se un bambino vive con la gelosia, impara cos’è l’invidia.
Se un bambino vive con la vergogna, impara a sentirsi in colpa.
Se un bambino vive con l’incoraggiamento, impara ad essere sicuro di sé.
Se un bambino vive con la tolleranza, impara ad essere paziente.
Se un bambino vive con la lode, impara ad apprezzare.
Se un bambino vive con l’accettazione, impara ad amare.
Se un bambino vive con l’approvazione, impara a piacersi.
Se un bambino vive con il riconoscimento, impara che è bene avere un obiettivo.
Se un bambino vive con la condivisione, impara la generosità.
Se un bambino vive con l’onestà e la lealtà, impara cosa sono la verità e la giustizia.
Se un bambino vive con la sicurezza, impara ad avere fiducia in se stesso e in coloro che lo circondano.
Se un bambino vive con la benevolenza, impara che il mondo è un bel posto in cui vivere.
Se vivi con serenità, il tuo bambino vivrà con la pace dello spirito.

Con che cosa sta vivendo il tuo bambino?


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L’AUTRICE
Letizia Grasso, Pedagogista
“Tutti i grandi sono stati bambini, ma pochi di essi se ne ricordano” Questa frase è impressa nel mio cuore. La bambina che si meraviglia delle piccole cose è sempre con me. Credo fermamente che la scuola debba puntare sulla costruzione autonoma delle conoscenze attraverso il contatto diretto con il mondo esterno e, dunque, tramite le esperienze di vita. Una scuola aperta alla vita e che dalla vita stessa apprende. Una scuola che insegni a osservare ogni piccola cosa, a meravigliarsi e a porsi domande. Una scuola che formi degli adulti che sappiano riflettere e mettere in relazione mente e cuore”.