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Robot che aiutano i bimbi speciali

La Robotica fa passi da gigante e oggi rappresenta un’innovazione che presto potrebbe cambiare la vita a molti bimbi speciali affetti dalla sindrome dell’autismo. Recenti ricerche hanno dimostrato che i bimbi autistici se fatti interagire con dei Robot specializzati, mostrano dei comportamenti sociali positivi che di solito non vengono osservati. Queste inteligenze artificiali utilizzano l’interazione robot-mediata, ovvero la mediazione tra robot e individuo. Il Robot viente utilizzato come  perno sociale per stimolare l’empatia e suscitare l’interazione tra il bambino e gli altri esseri umani.
Sono diversi i software e i Robot umanoidi sperimentati in questo campo :

Ask Nao Robot 

Ask Nao, Autism solution for Kids è un software disponibile per Nao, il robottino umanoide prodotto da Softbank Robotics, capace di percepire la voce e le emozioni. Nao è stato elaborato in collaborazione con  il Centro autismo dell’Università di Birmingham; stimola l’attenzione di bambini affetti da autismo con diverse attività, giochi ed esercizi didattici che stimolano lo sviluppo della comunicazione verbale e non verbale.

Anche in Italia è  in corso lo sviluppato una versione del robot Nao per aiutare i bimbi affetti da autismo grazie alla collaborazione dei ricercatori del laboratorio di Robotica Enea con il centro polivalente per disabili “Pesci Rossi” di Triggiano, in provincia di Bari.

“Questa collaborazione con il centro “‘Pesci Rossi’ – spiega il ricercatore ENEA Andrea Zanela – permetterà di estendere al comparto sociale i risultati della ricerca pubblica, con il trasferimento delle nostre conoscenze sulla robotica sviluppata per altri settori in nuovi campi applicativi, in particolare in ambito psicoeducativo e terapeutico nei percorsi assistenziali dei disturbi dello spettro autistico”. “Il processo che abbiamo introdotto nella sperimentazione – aggiunge Zanela – parte dall’incremento dell’attenzione condivisa per arrivare a sviluppare, attraverso processi imitativi, l’interazione a tre, ovvero del bambino con il robot e con un altro compagno, che può essere un altro bambino, un genitore, un insegnante o un medico”.

Buddy Special Needs Robot

Buddy è un Robot ideato da Blue Frog Robotics ed è uno dei social Robot ad uscire sul mercato. Al posto della testa ha un display molto simile ad un tablet e risponde ai bisogni delle famiglie, assistenza, aiuto, sicurezza. Per i bimbi affetti da autismo c’è il Buddy Special Needs che utilizza software e contenuti speciali per aiutarli nell’apprendimento, ma anche nell’interazione e nella comunicazione.

ICub Robot

Icub è un Robot molto sofisticato ideato dall’istituto italiano di Tecnologia nel progetto europeo Robot Club ed è tra quelli più avanzati a livello mondiale, il suo nome deriva da “I” di “I Robot”, il romanzo di Isaac Asimov, e da “man-cub”, un termine che in inglese indica un bambino sotto i sette anni, e che nel Libro della Giungla veniva anche utilizzato per indicare uno dei protagonisti, Mowgli. Viene comunemente chiamato Robot bambino per le sue sembianze: ha uno sguardo tenero e curioso che non smette mai di crescere.

Icub è  stato testato nel corso del 2017 nell’ospedale Gaslini di Genova nelle terapie per l’autismo. È composto da 53 motori grazie ai quali può muovere la testa e gli arti riuscendo a vedere ed ascoltare quello che gli si dice. È alto più o meno un metro e pesa 22 chili ed è capace di parlare, dotato di vista, udito e tatto. Impara quotidianamente cose nuove. Questo Robot rappresenta  la piattaforma di sperimentazione robotica più diffusa al mondo, con 30 esemplari presenti in centri di ricerca di altrettanti Paesi.


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Zeno Robot

Zeno o chiamato anche Milo è un robot utilizzato nelle terapie per bambini autistici realizzato dalla società texana RoboKindm. Alto circa 56 cm,  è un social robot umanoide programmabile in grado di simulare emozioni; dotato di sensori, riesce a parlare, muoversi, ballare e il suo volto espressivo gli consente di stabilire un contatto immediato, quasi naturale, con l’interlocutore che riesce a  riconoscere grazie a una videocamera integrata. È infatti uno dei robot umanoidi più utilizzati nella cura dell’autismo.

Attraverso un software dedicato, gestito dal terapista tramite un tablet, Milo insegna ai bambini autistici a comunicare attraverso giochi ed esercizi finalizzati ad aumentare il loro livello di interazione. È inoltre dotato di connettività wifi e Bluetooth, grazie alle quali segue le indicazioni del piano terapeutico pre-impostato e misura i progressi del paziente.

Molti test hanno dimostrato che  interagendo con Milo, diversi bambini afftti da autismo, in età scolare, hanno migliorato il  contatto visivo e il linguaggio del corpo.

Una grande rivoluzione per tanti bambini di tutto il mondo.
Cosa ne pensate di questa tematica tra Robotica e Autismo?


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L’ AUTRICE
Letizia Grasso, Pedagogista
“Tutti i grandi sono stati bambini, ma pochi di essi se ne ricordano”. Questa frase è impressa nel mio cuore. La bambina che si meraviglia delle piccole cose è sempre con me. Credo fermamente che la scuola debba puntare sulla costruzione autonoma delle conoscenze attraverso il contatto diretto con il mondo esterno e, dunque, tramite le esperienze di vita. Una scuola aperta alla vita  che insegni ad osservare ogni piccola cosa, a meravigliarsi e a porsi domande. Una scuola che formi degli adulti che sappiano riflettere e mettere in relazione mente e cuore”.
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