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L’arte ci migliora la vita

“L’arte è ricerca continua, assimilazione delle esperienze passate, aggiunta di esperienze nuove, nella forma, nel contenuto, nella materia, nella tecnica, nei mezzi”. -Bruno Munari

L’infanzia è quel momento in cui tutti i nostri recettori sensoriali sono più sensibili agli stimoli che l’ambiente ci offre. Osserviamo ogni cosa e siamo sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo che ci faccia provare meraviglia e stupore. Siamo più sensibili al bello. Ma come si fa a custodire questa sensibilità senza che la quotidianità, il ritmo frenetico, la monotonia, la supremazia della razionalità ci faccia perdere il gusto dell’osservazione e della cura dei dettagli?

L’arte delle piccole cose

Quando si parla di arte ci vengono in mente i capolavori presenti nei musei. L’arte è qualcosa di più: pensiamo  che essa sia dappertutto, anche nelle piccole cose. Basta solo saper osservare bene utilizzando tutti i nostri recettori sensoriali. Ma per far ciò dovremmo mantenere allenati i nostri sensi e per questo motivo pensiamo che l’educazione all’immagine e al senso estetico sia davvero importante per la crescita e l’apprendimento  di tutti gli individui.


Imparare ad osservare
fin da piccoli ci aiuta a mantenere quella sensibilità innata che tutti abbiamo, ma che spesso, da grandi, perdiamo. Per far ciò riteniamo che sia davvero importante l’educazione al bello, all’arte e l’immagine. Attraverso lo studio delle opere dei grandi autori facciamo sì che i bambini non solo imparino la storia e la cultura, ma anche a osservare ciò che sta dietro ad ogni opera; è pertanto coglierne il senso espressivo. Ci battiamo, infatti, per le scuole nuove con progetti innovativi e sensibili all’osservazione, alle esperienze, alla cura dei dettagli.

Siamo a favore di un’approccio pedagogico che metta al centro la creatività per far sì che i bambini seguano le loro emozioni, il loro istinto e la loro sensibilità. Ad esempio, ci piacciono molto quelle scuole-Atelier che prediligono la sperimentazione e la  pedagogia del fare, attraverso il quale i bambini possono sperimentare creativamente le loro idee e le loro curiosità.


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Vorremmo una scuola che sia in grado di suscitare meraviglia, stupore e curiosità. Una scuola che trasformi gli individui da spettatori passivi della realtà ad attenti osservatori.

Pensiamo che l’arte sia un ottimo strumento per far ciò poiché, essa ci insegna a  guardare le cose con cura, attenzione e  da prospettive diverse; ci insegna e a meravigliarci; suscita in noi  il piacere estetico, ovvero quel “sentire soggettivo che  ci scuote, ci fa sentire vivi, ci fa emozionare e stare bene. 

Insomma l’Arte ci migliora la vita.

Vogliamo salutarvi con una riflessione su un’immagine tratta da un grande uomo e grande artista: Bruno Munari.

Munari si è battuto per l’importanza dell’arte nella crescita dei bambini. Sosteneva con fervore la creatività, la sperimentazione, la polisensorialità, la conoscenza, il divertimento e il gioco.  In un suo libro, Da cosa nasce cosa, disegna un uomo senza naso e senza orecchi… forse perché pensa che l’uomo non badi più agli odori, ai suoni e più in generale alle sensazioni.

Non facciamo che questo sia l’uomo del futuro. Educhiamo alla sensibilità e all’arte. Manteniamo i nostri recettori sensoriali attenti e vigili per tutta la nostra vita.


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L’AUTRICE
Letizia Grasso, Pedagogista

“Tutti i grandi sono stati bambini, ma pochi di essi se ne ricordano” Questa frase è impressa nel mio cuore. La bambina che si meraviglia delle piccole cose è sempre con me. Credo fermamente che la scuola debba puntare sulla costruzione autonoma delle conoscenze attraverso il contatto diretto con il mondo esterno e, dunque, tramite le esperienze di vita. Una scuola aperta alla vita che insegni ad osservare ogni piccola cosa, a meravigliarsi e a porsi domande. Una scuola che formi degli adulti che sappiano riflettere e mettere in relazione mente e cuore”.

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